Mary Barra, una donna è il nuovo numero 1 di General Motors

Cade un tabù centenario: è la prima signora alla guida un grande costruttore

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Bertha Ringer, la moglie di Karl Benz, fu la prima persona a guidare un'auto su una lunga distanza. Voleva dimostrare al marito che la sua invenzione non avrebbe avuto successo se non si mostrava a tutti la sua utilità. Così, senza dire nulla al consorte, andò a trovare la madre da Mannheim a Pforzheim facendo di quei 106 km il primo vero viaggio in automobile. Era il 1888, ma ci vorrà ben più di un secolo, a far conto da quando Ford iniziò a produrre in massa la Ford "T", perché al vertice di un grande gruppo automobilistico arrivasse una donna. Quel giorno è il prossimo 15 gennaio 2014, quando Mary Barra si siederà sulla poltrona più importante della General Motors, quella di CEO.

CHI E' MARY BARRA. Mary Barra, 51 anni madre di due figli, ha ricoperto negli ultimi anni il ruolo di vicepresidente esecutivo e responsabile globale dello sviluppo e delle forniture al fianco di Dan Akerson, CEO dal 2010, che si ritirerà per seguire la malattia della moglie a cui è stato di recente diagnosticato un cancro in forma avanzata. Figlia di un impiegato della defunta Pontiac e laureata in ingegneria elettrica a cui poi ha aggiunto un master in Business Administration alla Stanford University, ha iniziato la sua carriera in General Motors appena 18ennea come stagista e nel corso della sua lunga carriera in GM, da cui non si è mai separata, si è occupata anche di risorse umane ed è stata responsabile dello stabilimento di Hamtramck, a Detroit.

IL GOVERNO USA ESCE DA GM. La nomina di Mary Barra coincide con un momento di forte ripresa di General Motors, che è riuscita a risollevarsi dalla fase di forte crisi che l'ha investita nel 2009 ritornando ai profitti con 152 miliardi di dollari USA di ricavi raggiunti nel 2012. Barra eredita da Akerson una General Motors da cui il Governo americano è appena uscito vendendo l'ultimo pacchetto azionario che aveva acquistato cinque anni or sono per evitare che GM chiudesse i battenti. Dalla vendita delle azioni del gigante di Detroit l'amministrazione Obama ha recuperato 39 miliardi di dollari sui 50,5 investiti nel 2009.

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