Motorlife

Alain Prost, la sfida continua del "Professore"

Intervista con il 4 volte iridato F1 che a 58 anni si prepara a scalare le montagne del Sudafrica. In bicicletta

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Alain Prost - Intervista a ...

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Passano gli anni ma Alain Prost è sempre lo stesso. Anzi, se non fosse per qualche ruga sul volto e il pizzetto imbiancato che tradiscono le 58 primavere portate comunque alla grande si direbbe quasi che sia più in forma oggi che negli anni '90, quando dire Prost significava a dire leggenda. Lo incontriamo sul circuito di Guadix, dove "Le Professeur", quattro titoli mondiali F1 in carriera, ci aspetta per presentarci la nuova Renault Clio RS di quarta generazione. A chi meglio di lui si può chiedere un parere prima di cominciare?

"L'hai provata? A me questa nuova Clio RS piace tanto, ho partecipato, ma solo un po', allo sviluppo e mi ha proprio convinto: è una piccola sportiva che sa essere molto divertente e insieme può essere una buona viaggiatrice. Rispetto alla precedente generazione che ho guidato per anni a me piace soprattutto il lavoro che hanno fato sulle sospensioni, che poi è quello più difficile, e sullo sterzo, progressivo, preciso, diretto come piace a me. Il motore naturalmente è potente, ma questo a Renault riesce particolarmente facile".

E invece su una monoposto da Formula 1 saliresti di nuovo? Che tempi faresti?
"Sì. certo che ci salirei. L'ho già fatto non molto tempo fa con la Red Bull ed è stato molto divertente. Per essere competitivo in un Gran Premio però ce ne passa. Ci vorrebbe innanzitutto parecchia preparazione fisica, ma quella non mi manca. Però ti dico la verità, quando arrivi a una certa età non serve solo il fisico, la velocità è un fatto soprattutto psicologico e col passare degli anni qualche secondo lo perdi per forza insieme alle motivazioni".

E' per questo che nella Formula 1 di oggi i piloti vincenti sono così giovani?
"Questi giovani sono tutti certamente molto bravi, ma sono aiutati da vetture che perdonano loro molte cose. Forse manca a loro ancora qualcosa per piacere al pubblico, qualcosa che si è perduto col passare degli anni. Non vorrei passare per nostalgico, però ai miei tempi voi giornalisti riuscivate a raccontare più storie sui piloti, noi eravamo delle persone più umane e meno costruite dal marketing. Non vedo in giro grossi personaggi come alla mia epoca e secondo me questo ha contribuito al calo della popolarità di questo sport, che 20 anni aveva più seguito che oggi. Nelle ultime due stagioni però si ricominciano a vedere dei bei sorpassi e questo va molto bene. Però non si può arrivare in Formula 1 così presto, bisognerebbe ricreare un percorso come quando Formula 3 e Formula 2 erano valorizzate dalla FIA e il grande pubblico imparava a conoscere ed amare i piloti prima che arrivassero in Formula 1".

Mi sa che oggi ti diverti di più in bicicletta allora...
"Ah ah ah ah! Sì è vero, faccio tanta bici. Anzi, sai, sto per partire per il Sudafrica dove parteciperò a una competizione cross country in mountain bike. Si chiama Absa Cape Epic Race, circa 800 km da percorrere in una settimana con tappe di montagna durissime con dislivelli fino a più di 2.000 metri. La bici serve anche a costruire la forza di volontà, per questo tanti piloti oggi fanno tantissimi chilometri in bici. Guarda Alonso come è in forma da quando va in bicicletta..."

MARCA: Renault

TAG: Renault

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