Claudio Costa lascia la Clinica Mobile

Il "dottorcosta" va in pensione ma la sua creatura che ha salvato centinaia di piloti continuerà la sua attività

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Ha curato e rimesso in sella i migliori piloti per quasi 40 anni. Adesso, a 73 anni, è il momento della strameritata pensione per Claudio Marcello Costa, il medico che per chiunque mastichi un po' di motociclismo, in ogni angolo del mondo, è semplicemente il "dottorcosta". La guida della sua famosa Clinica Mobile passerà a al suo successore "sul campo", il dottor Michele Zasa, 35 anni medico rianimatore che collabora già con Costa dal 2009, e a Guido Dalla Rosa Prati fondatore del Centro Diagnostico Europeo - Poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma.

PASSAGGIO DI CONSEGNE. Le trattative che hanno portato all’affidamento della gestione della Clinica Mobile al Centro Diagnostico Europeo - Poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma hanno impegnato le parti nel corso dell’ultimo anno e si sono concluse con un passaggio di testimone che consentirà alla Clinica Mobile, che farà base a Parma presso il Centro Diagnostico Europeo. "Conosco e stimo il dottor Costa – spiega Guido Dalla Rosa Prati – ed ho sempre apprezzato e guardato con interesse il lavoro della Clinica Mobile sui circuiti della MotoGP e della Superbike, dare continuità al progetto per me è un sogno oltre che un onore. Per Parma sarà una eccellenza in più".

LA CLINICA MOBILE. Figlio di Checco Costa, fondatore dell'Autodromo di Imola, Claudio Costa si è laureato in medicina nel 1967 e ha iniziato la sua attività nei circuiti nel 1972 con la 200 Miglia di Imola nella quale gareggiarono i più grandi del tempo. Era la prima volta che in un circuito compariva la figura del medico rianimatore. Il Dottor Costa, incoraggiato da Giacomo Agostini, iniziò così a seguire le gare del Motomondiale, dapprima in auto e dal 1977 con un mezzo apposito che negli anni sarebbe diventato sempre più attrezzato. Il primo salvataggio fu quello di Franco Uncini al GP di Svezia del 1977. Attualmente la Clinica Mobile è un sofisticato ospedale viaggiante che consta di due tir da 16 metri dotato di ambulatorio chirurgico, unità radiologica e macchinari fisioterapici in grado di far fronte a qualsiasi necessità dei piloti ma anche di tutti coloro che gravitano intorno ai Gran Premi.

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