Car sharing, un'alternativa alla seconda auto?

Un studio dell'Unione Nazionale Consumatori rivela che è più vantaggioso di possedere una seconda auto

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E' ancora diffuso solo nei grandi centri ed è abbastanza costoso se comparato al trasporto pubblico, anche se meno del taxi, ma il car sharing può essere un'alternativa vantaggiosa almeno alla seconda auto. Lo dice lo studio sul car sharing dell'Unione Nazionale Consumatori, che ha calcolato il costo di utilizzo di un'auto condivisa in una città come Milano, dove ai costi fissi si devono aggiungere anche quelli per l'ingresso in Area C e dove ad oggi sono operanti cinque società: Car2Go, Enjoy, EqSharing, E-vai, GuidaMi, Twist.

AUTO, QUANTO MI COSTI. Lo studio ha considerato i costi a Milano di una seconda auto, posseduta dal 43% delle famiglie italiane: il totale ammonta a 2.418 euro, considerando un uso saltuario con tre spostamenti a settimana per 46 settimane, per un totale di 138 spostamenti all'anno ed una percorrenza di 11 km, accesso all'Area C e due ore di sosta. Nel dettaglio si spendono 240 euro in carburante, 72 in pneumatici, 210 in officina, 552 per parcheggio e garage, 136 di bollo, 451 di Rc auto, 34 in multe, 33 in revisione e ben 690 euro per il solo ingresso nella Cerchia dei Bastioni. Il costo annuo del car sharing può invece essere in alcuni casi vantaggioso perché varia da 1.653 a 5.332 euro, comprensivo delle quote di iscrizione una tantum che tutte le società di car sharing richiedono.

NON SOLO A MILANO. In conclusione, secondo l'Unione Nazionale Consumatori, il car sharing con sosta batte l'auto privata in termini di convenienza, ma solo a Milano e se si decide di andare in centro a fare acquisti. Se, invece, consideriamo il car sharing senza pagamento della sosta, nel quale il consumatore fa due differenti prenotazioni, una per il viaggio di andata ed una per il ritorno, allora il costo del singolo spostamento varia da 3,9 a 8,7 euro meno dell'auto (che varia da 5,08 a 8,83) e questo anche non considerando l'accesso all'Area C. Il car sharing senza sosta, quindi, su un singolo spostamento appare, dal mero punto di vista economico, più vantaggioso dell'auto tradizionale non solo a Milano, ma anche in altre città.

MEGLIO DEL TAXI. “Insomma - riassume Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori - dal nostro studio risulta che il car sharing (se usato in modo ottimale, quindi per singole tratte) è molto conveniente, in certi casi persino competitivo rispetto ai mezzi pubblici; è decisamente più vantaggioso rispetto al taxi, certamente consigliabile come alternativa alla seconda auto, soprattutto se si devono fare spostamenti in centro o nelle zone a traffico limitato. Certo non va dimenticato che attualmente il servizio è presente con un adeguato numero di veicoli solo nelle grandi città; che è necessario utilizzare lo smartphone e che talvolta la connessione ad internet (necessaria in alcuni casi per individuare l’auto più vicina) rischia di fare brutti scherzi. Ma, considerati questi dettagli, lo sharing ha dalla sua un grande merito culturale perché segna un passaggio importante verso la mobilità del futuro in cui non siamo obbligati a ‘possedere’ un’auto (anche perché molto macchine rimangono parcheggiate 23 ore su 24) ma possiamo ‘accedere’ al servizio in condivisione”. 

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