Honda VFR1200F

Torna completamente rinnovata la sport tourer più famosa: l'aspetto è futuristico, i contenuti anche!

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Honda VFR1200F

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Honda VFR1200F
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Honda VFR1200F

Era ormai molto che si aspettava l'uscita dell'attesissimo nuovo VFR. Si sapeva infatti che la Honda non stava preparando un semplice restyling, che prevedesse magari 2 nuove marmitte e qualche piccola differenza qua e là, ma un vera e propria riprogettazione del veicolo.
Sarebbe stato sciocco aspettarsi che Honda non ci catapultasse nuovamente nel futuro e difatti così è.
A prima vista la VFR1200F lascia senza dubbio stupiti: le linee non ricordano alcuna moto mai vista prima, il fanale che forma una X è veramente un cambiamento radicale nell'economia estetica del veicolo, le grandi carene verticali, un po' sulla scia del CBR conducono al “punto vita” della moto.
Proprio qui notiamo un primo particolare che testimonia il modus operandi adottato dalla casa nipponica in fase di progettazione: la parte centrale della moto, infatti, è veramente molto stretta, cosa che consente sia di centralizzare le masse, ma soprattutto che qualsiasi pilota riesca a salirci sopra e toccare bene con i piedi a terra indipendentemente dalla statura; effettivamente non si sale più in sella alla moto, ma si entra nella moto, così da diventarne parte integrante ed averne sempre il totale controllo e la migliore risposta. Questo appunto il grande sforzo: riprogettare completamente la moto intorno alle esigenze dl pilota, studiando ogni minimo dettaglio affinché siano la facilità di guida e il controllo totale le due caratteristiche più evidenti.
Il nuovo tipo di carenatura, definita a “doppio strato”, una delle numerose novità che introduce il VFR1200F, consente un maggior afflusso d'aria all'interno della moto, dissipando molto più velocemente il calore che si sarebbe altresì riversato sulle gambe del pilota e consentendo una funzionamento migliore del propulsore.
Il motore, appunto, è un virtuosissimo e riuscito esercizio di bilanciamento degli opposti: Honda infatti è indubbiamente la casa portabandiera dell'architettura a 4 cilindri e si voleva quindi tenere il retaggio storico della casa, ma offrendo un 4 cilindri che fosse completamente inedito e che aprisse nuove strade ai motoristi di tutto il mondo. 4 cilindri, va bene, ma chia ha detto che debbano essere in linea o disposti simmetricamente? Nessuno, appunto, o quantomeno nessuno della Honda, come infatti dimostra il motore 4 cilindri a V di 76°, dove i cilindri anteriori sono allineati e ben distanziati fra loro, mentre quelli posteriori risultano più ravvicinati: non un vezzo stilistico, questo, ma una soluzione che consente una maggiore centralizzazione delle masse e un minor ingombro del motore, a tutto vantaggio dell'equilibrio della moto e di quella “vita stretta” che dicevamo agevolare la seduta in moto anche ai non altissimi.
L'erogazione è stato un altro punto chiave nello studio del nuovo motore: si voleva infatti che il VFR1200F avesse senza dubbio una connotazione sportiva, ma che la “cavalleria” fosse subito disponibile anche ai bassi e medi regimi, per avere sempre la moto pronta senza dover guidare mantenendo l'aghetto del contagiri sempre a metà scala. Anche in questo caso la curva della coppia ci dice che sono riusciti nel loro intento, i progettisti nipponici (che poi, in verità erano un gruppo di ingegneri Honda di diversa nazionalità e non solo giapponesi); abbiamo infatti una potenza massima di 172cv e una coppia di 129Nm a 8750 giri, di cui però il 90% (circa 116 Nm) è già disponibile a 4000 giri/minuto.
Due immense innovazioni, infine, per la Sport Tourer più famosa che ci sia: l'adozione del cardano e del throttle by wire.
Il cardano, che va a sostituire la tradizionale trasmissione a catena, è un brevetto Honda e a detta di chi l'ha sviluppato, se fosse possibile guidare la moto bendati, non ci si accorgerebbe della presenza del dispositivo, che di solito si manifesta con reazioni brusche soprattutto in scalata. Il Throttle by wire altro non è che un sofisticato comando del gas che non prevede congiunzione fisica tra manopola e motore, ma che viene gestito elettronicamente basandosi su di un etereo flusso dati, invece che su di un classico cavo in metallo.
Non mancano poi le rifiniture squisitamente funzionali che già allestiscono, almeno buona parte della gamma Honda: frizione antisaltellamento presente, indispensabile per staccate al limite in pista in tutta sicurezza e il collaudatissimo sistema CBS/ABS, ossia sistema di frenata integrata con ABS, per ripartire sempre in modo ottimale la frenata tra anteriore e posteriore.
La ciclistica, anche, affonda le radici nelle recenti evoluzioni che hanno vista protagonista la Honda CBR e che hanno dato ottimi risultati, quindi telaio a diamante a doppia trave in alluminio, per una massima rigidità e leggerezza, ammortizzatore posteriore con Unit Pro-Link e forcelle anteriori da 43 mm.
L'impianto frenante, inoltre, introduce delle nuove pinze a sei pistoncini sui 2 dischi da 320 mm montati all'anteriore e 2 pistoncini per il disco da 276 mm che troviamo al posteriore.
Ma fin qui abbiamo parlato solo dei dati più importanti, ma a leggere la scheda tecnica della moto sembra che non si finisca mai di trovare cose nuove e soprattutto espressamente studiate per soddisfare le esigenze di ogni singolo utilizzatore, come gli attacchi per le valigie laterali già integrati, in modo da non deturpare le cifre estetiche della moto e consentire un sempre rapido aggancio e sgancio delle stesse; perfino le manopole e i comandi sono stati completamente ridisegnati per aumentarne l'ergonomia, calcolando i tempi minimi necessari per azionare ogni dispositivo e l'esatta ubicazione di modo che si trovi sempre il bottone desiderato senza per sbaglio schiacciare chissà cosa.
L'estetica è un fattore assolutamente personale, come spesso è accaduto nella storia della Honda, ci aspettiamo che l'ultima nata divida il pubblico tra chi se ne innamora al primo sguardo e chi ha bisogno di più tempo per abituarcisi. D'altro canto questa sfida è già stata vinta più volte nella casa dell'ala: quando uscì la Honda Spazio, tutti inorridirono, eppure oggi non esiste scooter che non si rifaccia al capostipite Honda, così come la nuova carenatura del CBR meno spigolosa inizialmente deluse molti “aficionados”, ma oggi è unanimamente riconosciuta come una delle moto sportive con maggiore personalità e bellezza estetica. Insomma, l'estetica non è affar nostro e siamo sicuri che molto molto presto verrà riconosciuta l'affascinante, innovativa e futuristica livrea del VFR1200F, mentre sul piano tecnico-funzionale, già possiamo dire che un enorme passo in avanti è stato fatto, che si sono aperte le porte a nuovi modi di intendere la moto e soprattutto si è ancor di più messo l'utente a due ruote al centro delle attenzioni della più grande casa motociclistica del mondo.
Ebbene si, sono riusciti nell'intento di incuriosirci e ora non vediamo l'ora di avere questo incredibile mezzo fra le mani, per studiarlo, capirlo e metterlo alla prova, per vedere se ancora una volta VFR è sinonimo di Turismo, sì, ma anche di velocità e amore per la piega.

MARCA: Honda

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