Mercato: Italia, -18% immatricolazioni in aprile

Ormai non fa più notizia il calo costante dell'immatricolazione auto nuove. Nel frattempo il Governo immobile perde circa 900 milioni di euro per mancato introito IVA

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Il calo del mercato non fa più notizia, è il commento di Jacques Bousquet, Presidente di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia.
Il mese di aprile chiude con 129.663 immatricolazioni registrando un -18% che ancora una volta ribadisce la drammatica situazione del mercato Italia mentre il Governo immobile non da segnali per un piano strutturale di sostegno e rilancio.

"Sembra che non interessi nemmeno al Governo che lo Stato abbia già perso circa 900 milioni di euro di mancato introito IVA, dalla minor vendita di auto nei primi quattro mesi dell’anno - continua il Presidente Bousquet - con una contrazione del fatturato del settore di 5 miliardi di euro, e che sia atteso un ulteriore calo di 1,4 miliardi di euro di IVA da qui alla fine del 2012. Sembra anche che non interessi a nessuno l’evasione da 1 miliardo di euro sul pagamento della tassa di possesso e che Province importanti come Roma e Firenze stiano perdendo circa 7 milioni di euro in quattro mesi per mancato introito IPT, a beneficio di Province normalmente più ricche, come Trento, Bolzano e Aosta”
“Il dato più preoccupante – prosegue il Presidente - è quello relativo alla sostenibilità dei concessionari. Il calo della domanda, insieme alla stretta creditizia che non trova soluzione, sta soffocando letteralmente le imprese, con impatti occupazionali inevitabili, che avranno ulteriori pesanti ripercussioni nei prossimi mesi se non si troverà il modo di invertire la pericolosissima deriva. UNRAE si appella, perciò, alla politica in prossimità delle elezioni amministrative perché, a partire dalle esigenze locali di occupazione della filiera automobilistica, faccia sentire la propria voce per rilanciare il settore auto, da sempre pilastro storico dell’assetto economico del nostro Paese. Senza uno stimolo alla domanda, l’Italia resterà in recessione molto a lungo”. 

Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in aprile sono state immatricolate 129.663 autovetture nuove, con una caduta del 18% rispetto alle 158.113 di un anno fa, consolidando al 20,2% la flessione dei primi 4 mesi. Dato che sarebbe stato certamente peggiore se nel corso del mese non fossero stati recuperati i ritardi delle consegne di marzo, dovuti allo sciopero delle bisarche. Le famiglie consolidano un peso del 65% sull’immatricolato del mese e del quadrimestre. Aumenta, invece, la rappresentatività delle vendite a società di noleggio a +1,8 punti sui 4 mesi e le immatricolazioni a società (+1,4 %). 

Il progressivo e smisurato rincaro dei carburanti sta determinando uno spostamento della domanda verso le motorizzazioni a gpl e metano, per il tipico e psicologico effetto colonnina. Solo ad aprile, infatti, il gpl ha rappresentato il 10% del totale, contro il 2,2% dello stesso periodo 2011. Tutto ciò a scapito delle motorizzazioni a benzina, che hanno perso nel mese il 33,2% con 42.629 unità e una quota del 32,7% (40,2% un anno fa) e di quelle diesel (-22,8% e una quota del 52%).
A livello territoriale, continua la profonda flessione delle immatricolazioni nell’Italia centrale, che in aprile perde ben 13 punti di quota (al 20,2%), a favore del Nord Est e Nord Ovest (entrambi al 31,5% del totale), a causa della migrazione delle società di noleggio verso province ad IPT più bassa. 
Infine, il mercato dell’usato evidenzia in aprile la stessa flessione delle immatricolazioni di auto nuove, per l’esattezza -18,9% e 327.386 trasferimenti di proprietà (al lordo delle minivolture), mentre nel primo quadrimestre il calo è del 12,2% con 1.408.227 unità.

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