Mercato: Agosto ancora negativo con -20,2%

La crisi e il continuo rincaro dei carburanti. L'auto è sotto assedio, ad agosto il mercato del nuovo in Italia ha chiuso con -20%.

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In agosto ancora rincari per i carburanti e il mercato auto torna indietro di 50 anni (56.447 unità, -20,2%)
“I fatti eclatanti del mese di agosto, oltre gli anticicloni africani, sono stati: l’aumento a sorpresa di 0,51 centesimi di euro del prezzo dei carburanti prima di
ferragosto, lo sforamento della benzina sopra i 2 euro nel periodo del rientro dalle ferie estive ed, infine, vedere riconosciuto proprio dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nel suo documento “Conto Nazionale” che il principale problema dell’auto oggi è nei costi di mantenimento, che sono più che raddoppiati negli ultimi 20 anni e pesano ormai - per citare il CODACONS - più di 4.000 euro/anno
”. Così ha esordito il Presidente dell’UNRAE, Jacques Bousquet, nel commentare i dati del mercato delle autovetture di agosto, resi noti oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“I problemi sono noti: tasse, carburanti, assicurazioni, pedaggi. Prosegue Bousquet. “Gli interventi delle Case automobilistiche tesi ad allargare gli intervalli temporali di manutenzione delle vetture almeno hanno minimizzato questa voce, nell’insieme dei costi. Ma non c’è nulla da fare, senza un intervento a favore del potere di acquisto delle famiglie attraverso la riduzione della pressione fiscale ed il rilancio dei consumi, sarà ben difficile poter vedere alcun segno di ripresa”.

Soprattutto è impensabile che tra i “150 tavoli della crisi” che impegnano il Governo, non ce ne sia uno che si occupi seriamente della filiera dell’auto, che sta generando allo Stato perdite di gettito IVA a fine anno per circa 2,3 miliardi di euro (rispetto ad un trend normale di mercato) e un concreto pericolo occupazionale per almeno 10.000 addetti diretti”.

I riflessi sulle immatricolazioni di agosto, infatti, indicano un volume di autovetture vendute che ci riporta indietro di 50 anni: 56.447 unità, in flessione del 20,2% rispetto ai volumi dello scorso anno. “Ma se i livelli di mercato richiamano a quei primi anni ’60 – conclude Bousquet - le prospettive attuali sono ben altre. Quella era l’epoca in cui l’Italia conobbe la sua vera “rivoluzione industriale”, interessando per la prima volta tutto il territorio nazionale, e che determinò il “boom” economico italiano, una trasformazione radicale della nostra società. Oggi noi italiani dobbiamo fare i conti con una pressione fiscale eccessiva, che – per quanto concerne l’uso dell’auto – sta minando il nostro diritto alla mobilità e al piacere di guida, costringendoci a ridurne l’utilizzo”.

Dopo i primi 8 mesi dell’anno, le vendite registrano un calo del 19,9%, lasciandoci ancora al di sotto del milione di unità complessive (981.030 immatricolazioni), rispetto alle 1.224.096 del gennaio-agosto 2011. La prima indicazione dei contratti di autovetture, secondo lo scambio fra UNRAE ed ANFIA, evidenzia per agosto un andamento in linea con le immatricolazioni: 56.000 unità (oltre il 20% in meno). Negli 8 mesi gli ordini raccolti sono circa 921.000, in calo del 22%. 

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